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Roberto Carpineti

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  • Italia

Biografia

Passa un po’ di tempo ed il ragazzino comincia a suonare la fisarmonica (lo strumento preferito da mio padre). Ero la sua gioia ed in poco tempo il mio insegnante mi aveva preparato per partecipare ai concorsi nazionali ed internazionali di fisarmonica. In occasione di queste gare si cominciava a girare l’Italia e non solo. Ma eravamo sempre una famiglia di semplici operai con mia madre casalinga che badava a me e a mia sorella e non sempre c’era la possibilità di mangiare in ristorante o di dormire in hotel. Ricordo benissimo il concorso di Stresa: partimmo da casa il mattino intorno alle 2 perché avevo la convocazione alle ore 8 nella città di Stresa. Dopo un viaggio di circa 6 ore in una fiat 126 con quattro persone e una fisarmonica nell’abitacolo, arrivammo a destinazione a convocazione avvenuta e mi accettarono grazie a quella corsa con mio padre che reggeva la fisarmonica sulle spalle e che mi tirava con la mano quasi a farmi volare.

Guarda caso ero il primo a dover sostenere la prova. Dopo quel viaggio, quella corsa interminabile non so quando, come e se ho suonato i miei pezzi ma posso dire che da quel momento ho cominciato a correre e quella corsa non è finita anzi, oggi sto correndo ancora di più ma questa è la mia gioia. Ho voluto raccontarvi questo aneddoto perché mi fa capire come la vita sia in continua evoluzione. Al giorno d’oggi consumare un pasto in ristorante non è più un problema per nessuno, ma noi non avevamo la possibilità di andarci e così dopo la mia esibizione, aspettando il verdetto della giuria, come sempre partivamo con mio padre, mia madre, mia sorella e la fisarmonica, alla ricerca di un prato in campagna con una pianta che facesse ombra per consumare il pranzo portato da casa. Sono momenti che non hanno tempo; momenti veri, indimenticabili, commoventi e pieni di quella ricchezza che viene solo dalle cose semplici.

Mi piazzai Primo in quel concorso e da quel momento capii che la vera gioia e la vera soddisfazione nella vita arrivano solo dopo aver dato e aver ancora dato tanto.

Continuai a studiare e mi iscrissi anche alle scuole superiori frequentando l’Istituto Tecnico Commerciale (ragioneria) perché l’istruzione è un dovere! Certe cose si imparano solo in quegli anni: una persona che si affaccia al mondo deve sapere se Aristotele, Platone e Machiavelli siano stati membri di un gruppo rock con Socrate cantante o se le cose siano andate un po’ diversamente e allora……………..

Nel frattempo suonavo il clarinetto nella Banda Musicale del mio paese; una esperienza bellissima quella della Banda Musicale: si fa musica insieme, ci si diverte, si creano nuove amicizie, il tutto in un ambiente sicuro e protetto grazie alla bellezza e alla potenza della musica.

Ho continuato felicemente gli studi musicali al Conservatorio di Pesaro raggiungendo il Diploma di Composizione e strumentazione per Banda.

Per quelli come me la musica è stata veramente un gancio in mezzo al cielo.

Scrivere canzoni, buttar giù delle idee di testo, comporre un melodia è un modo per imparare a conoscersi dentro che io consiglio a tutti.

La passione per la musica è vita. Siamo immersi nel ritmo e spesso non ce ne accorgiamo: il battito del nostro cuore……..è ritmo; i nostri passi quando camminiamo o corriamo……..sono ritmo; i suoni della natura che ci circonda……….sono musica !!!!

I nostri bambini dovrebbero essere più aiutati a scoprire la bellezza e l’importanza di questi piccoli ma grandi particolari che appartengono alla nostra vita.

La musica mi fa compagnia, stimola la mia fantasia. La musica e la radio diventano il riferimento quando viaggio; i chilometri si consumano da soli, senza fatica, e quando arrivi a casa o in hotel e spegni il motore, si spegne anche un po’ di te.

I musicisti sono persone normali, alcuni sono bravi ragazzi, altri si sentono importanti e proiettati così in alto che non ti guardano per niente. Non è colpa loro, è che hanno il loro regno, è da lì che dominano.

Per diventare grandi, non è necessario diventare vecchi o essere irraggiungibili, ma è importante rimanere piccoli piccoli dentro sé stessi e divertirsi come bambini.

Ci sono tantissime scuole di pensiero, a proposito dell’atteggiamento da tenere con il pubblico.

Io mi dissocio da tutte e da qualunque scuola che ti insegni cosa devi fare per conquistare la tua gente. Basta solo voler bene e amare la gente che hai davanti e sentirti uno di loro con i loro problemi, con le loro preoccupazioni e con le loro gioie. Allora ti accorgerai che ogni concerto diventerà un momento unico e irripetibile che ti è stato regalato per parlare e regalare emozioni alla tua gente.

Quando in qualche aeroporto, Autogrill o Bar vengo riconosciuto è una festa, è la mia festa e io che faccio scappo? Faccio il prezioso? Certo ci vuole coraggio, a volte qualcuno è un po’ invadente ma è così bello essere riconosciuto e stimato.

E allora, se io posso essere, per un momento, gioia nella vita di qualcuno, la gioia è anche mia.

Roberto Carpineti

La passione per la musica probabilmente me l’ha trasmessa mio padre che oggi purtroppo non c’è più. Nella vita lui faceva il calzolaio e i pochi soldini che guadagnava erano molto utili per la famiglia e per comprare i dischi di musica specialmente musica da ballo con la fisarmonica.
Passavamo ore interminabili io e lui con la radio o il mangianastri accesi e quella musica accendeva il mio cuore.
Già alla scuola la maestra intuì il mio talento……..(scherzo!!). Ero così tranquillo, povero e timido che non ebbi subito parti importanti. In seguito qualcosa cambiò perché…….avevo nella gola (così diceva la maestra) qualcosa di speciale.
Mio padre capì presto che questo figlio aveva bisogno di un insegnante che riuscisse a trasmettere l’importanza della musica per la vita di una persona. Incominciai le mie prime lezioni di musica all’età di circa otto anni dal Prof. Beccaria nella vicina Recanati. Dopo il pesante orario di lavoro, con la sua piccola e vecchia macchinina, mio padre mi portava a lezione da questo bravo insegnante il quale, quando non bastavano i soldi, accettava anche uova e pomodori dell’orto pur di avermi con lui.

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